giovedì 11 settembre 2008

Evvai!!!


(foto di Stefania Radman - Varesenews)
Qui l'articolo.
Ora però dobbiamo mettercela tutta perchè il Bike Sharing possa veramente funzioniare e non si riveli invece un fallimento, una volta passata l'onda d'entusiasmo per i Mondiali di ciclismo.
4 rastrelliere e 32 biciclette, installate grazie all'intervento Whirlpool Europe, sono infatti un buon inizio ma non bastano a creare un sistema di trasporto pubblico alternativo ai mezzi a motore.
Dobbiamo vedere sino a che punto quest'Amministrazione crede nel progetto e fino a che punto è pronta ad intervenire, potenziando il numero di rastrelliere (come se fossero fermate d'autobus) e il numero di biciclette, ampliando le piste ciclabili e le zone a traffico limitato, investendo nella promozione del Bike Sharing presso le scuole e con i cittadini.
E magari dando il buon esempio, iniziando per primi a pedalare per le strade della città, non solo in occasione dei Mondiali.

1 commento:

ett ha detto...

Il bike sharing ha lo scopo di fornire un mezzo di trasporto intermodale a chi scende da un treno o parcheggia una macchina per arrivare rapidamente in un punto della città. Durante i mondiali sarà un servizio interessante. le bici a disposizione sono veramente poche.
Proverò. Sono convinto che questa iniziativa leverà ben poche macchine dalla strada e restano comunque insoluti molti problemi di sicurezza che potevano essere affrontati solamente con una strategia. Forse potrei anche convincermi del contrario in futuro. Stiamo a vedere.