giovedì 10 aprile 2008

A Napoli si chiama 'monnezza, da noi rudera

(Alle porte di Varese, confine con Cantello)

(Via Marcobi, Varese - ore 11.30 del 9/10/08)

E consiglierei un giretto anche in Via Dandolo, angolo Via Speroni. Sì, proprio in prossimità dell'ex Cinema Rivoli, la palazzina che dopo anni e anni di lavori di ristrutturazione, diventerà sede di un centro polivalente del Comune, destinato alla cultura.
Ecco, lì dove il Comune pensa di fare cultura, si sta creando una vera e propria discarica. Ieri sera alle 19.00 c'erano fuori dai grandi contenitori in ferro arrugginito dell'Aspem, stendini abbandonati, un ferro da stiro rotto, cartoni e tanti sacchetti zeppi di immondizia. A due passi dal Tribunale di Varese. A due passi dal Centro.
Non solo, provate a fare una passegiata in città, dopo le 17.00: le strade del centro storico ci fanno senitre molto vicini al capoluogo partenopeo. Checchè ne dicano gli amministratori di Lega & C.

Non è questa la Varese che vogliamo.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

si chiama munnezza anche qua al nord, mia cara consigliera cacioppo

e poi farei notare che tanta altra munnezza la respiriamo, almeno dalle mie parti (abito nel sud della provincia) sotto forma di polveri sottili (pm10 e pm05) emesse dall'inceneritore

quando inizieremo a fare una seria e vera raccolta differenziata sarà troppo tardi

un saluto anche al prossimo senatore del pd veronesi, che considera a impatto zero i moderni inceneritori
io rispondo che i residui da combustione che respireremo non verranno rilevati dagli strumenti (in quanto troppo piccoli) ma dai polmoni dei miei figli si

Elisabetta Cacioppo ha detto...

E se mi chiamassi più semplicemente Betta, caro Anto? (sei tu vero?)

Sulla vera e seria raccolta differenziata, sfondi una porta aperta. Sono d'accordo anch'io, sai? E sono anche per un impegno del consumatore a prediligere l'acquisto di prodotti con imballaggi a basso impatto ambientale.

Però sugli inceneritori, occorre un po' più d'attenzione e competenza per parlarne. Gli inceneritori, fatti con tutti i crismi per carità, sono necessari... a meno che non si voglia pensare di mandare la munnezza in Africa o decidere che ogni cittadino si mangi il sacchetto di immondizia che ha prodotto durante il giorno.

Anonimo ha detto...

gentile consigliera betta, innanzitutto grazie x la sua risposta

credo di essere alquanto pronto sul tema, visto che abito a ridosso di uno di questi mostri e sono informato parecchio

io credo che:

agli inceneritori si può proporre alternative

consumo più cosciente
produttori più attenti
fare meglio la raccolta differenziata
direttive europee obbligano i produttori di alcuni beni a ritirarseli per riusarli alla fine della loro vita

cara consigliera, le ricodo che il residuo degli inceneritori è circa il 25%
questo residuo deve essere smaltito in discarica speciale in quanto stramaledettamente tossico

in ogni caso l'argomento va approfondito

specie per voi di varese che non siete neppure autosuficienti e inquinate a dalmine

mi auguro che lei, una volta divenuta consigliera provinciale, possa dare una mano in tal senso

le faccio presente che il piano provinciale rifiuti, steso in maniera ridicola dal presidente reguzzoni, non solo non definiva nulla ma, soprattutto, è stato rigettato dall'ente superiore, e cioè la regione lombardia

un saluto e un augurio e complimenti per le sue battaglie contro le barriere architettoniche

Elisabetta Cacioppo ha detto...

Anto, piantala di darmi del lei che mi vien da ridere!
D'accordo con te su tutta la linea, ma anche (di crozziana memoria) sul fatto che gli inceneritori non vanno demonizzati. Ovvio è che oggi, con quello che è successo in Campania, l'opinione pubblica possa fraintendere guardando all'inceneritore come unica e magari pericolosa soluzione. Occorre svincolarsi dalle soluzioni d'emergenza e ragionare ad ampio raggio (e non certo considerando gli orientamenti reguzzoniani che son ridicoli)
I presupposti per poterne parlare con te e con la SA, ci sono come vedi.

Anonimo ha detto...

spero che almeno quelli che si salvano nel pd escano dal ma-anchismo e decidano da che parte stare

conoscendone alcuni, però, so che finirebbero con la destra

e così sarà anche a livello locale se a roma, pur di dividersi il potere, andranno per le larche intese

a varese, peraltro, l'inciucione lo avete già provato con la lega ai tempi di fossa

spero che le nuove leve come lei, consigliera, possano cambiare la rotta

diciamo che, per ora, siete per gli inceneritori ma anche contro
per prendere a calci i neri, ma anche contro
per la cementificazione ma anche contro
per dare la ex municipalizzata a caianiello ma anche contro

mi sembra una ottima linea politica

Anonimo ha detto...

i presupposti per parlare con me, visto come hanno votato i tuoi a busto sulla convenzione ACCAM, non ci sono

quando si inseguono poltrone, potere e soldi, con me non hai dialogo

avremo modo di spiegarci

Elisabetta Cacioppo ha detto...

Non sono per le barricate senza se e senza ma. Sono per costruire, parlando, una soluzione diversa. O almeno ci provo, partendo dal presupposto che tra il bianco e il nero ci sono molte tonalità di grigio che vanno anch'esse valutate.
E non vorrei che mi si confondesse con altri del mio partito, per quanto validissime persone, facendo anche lì di tutta l'erba un fascio. La forza del PD sta proprio in questo: ogni soggetto è attore, col suo bagaglio d'esperienza e valori. E ti posso assicurare che per quel che mi riguarda per ora noto che mi posso muovere liberamente per come sono fatta, senza richiami all'ordine da parte dei capi.
Non so che rapporti hai con i miei colleghi di partito della tua città e la cosa non mi riguarda. Ti pregherei però di non parlare con me usando il filtro del pregiudizio, magari anche sbagliato.

Su una cosa però mi salta un po' il nervo: la questione "partecipate". Se hai letto le posizioni dei consiglieri comunali di Varese, son lontane da far sconti alla linea Caianiello, ma ben più attente alla tutela del bene pubblico varesino, tant'è che in Consiglio ed in Giunta sta succedendo quel che sta succedendo.