giovedì 20 marzo 2008

Turismo e recupero delle aree dismesse, I have a dream

Nel programma del nostro candidato Aspesi, ho ritrovato con grande piacere il "Recupero aree dismesse". Ho infatti una passione per le aree dismesse, soprattutto se ex fabbriche, non solo perchè sono miniere d'oro per fotografi, ma anche perchè rappresentano una suggestiva testimonianza dell'origine della ricchezza industriale del nostro territorio e di quello che è stata nostra storia.
Confesso, chiedendo subito clemenza alla Corte, che alcuni anni fa ho visitato (senza peraltro alcun limite d'accesso) due aree molto interessanti della nostra provincia: quella dell'ex Cartiera Vita Mayer di Cairate e quella della ex Polveriera Montedison di Taino.
In ambedue è stato commovente vedere la lotta intrapresa dalla natura per riacquistare gli spazi che le sono stati sottratti dalla fabbrica. E struggente è la bellezza di questi ampi capannoni, tinti con i colori dell'abbandono, che contengono ancora molti frammenti di cicli produttivi del passato.
Ho trovato libri paga e ciclostilati di lotte sindacali per salvare la fabbrica, ho trovato avvisi per la sicurezza sul lavoro e anche alcuni camici di operai, appesi negli spogliatoi. Toccarli è stato molto strano: il tempo aveva reso infatti, la stoffa più spessa e rigida ma incredibilmente fragile.
Poi su un foglio appeso al muro di quel che restava della mensa della Poveriera c'era ancora scritto l'ultimo menù: "primo piatto-secondo piatto e 1/4 di vino o due panini: costo del pasto lire 225 con l'aumento di 2 lire al punto per ogni scatto della contingenza".
Come in un museo non ho toccato nulla, ho solo fotografato per catturare l'emozione di quel tempo sospeso, capace però di raccontare il lavoro e l'industria del nostro territorio.
Non so che ne è stato della Cartiera dopo lo scandalo del Rave Party, ma tracce preziose della Polveriera, della sua vita e delle esplosioni devastanti, possono essere facilmente reperite sul sito del Comune di Taino attraverso il racconto degli operai e dei loro figli.
Ecco, proprio perchè queste aree possono essere considerate vera e propria archeologia industriale, sarebbe bello riuscire a valorizzarle, trasformandole in musei del lavoro e della produzione, con l'aiuto delle Istituzioni (Regione, Provincia e Comuni), delle Associazioni di Categoria e dei privati, mettendo insieme le sinergie.
Il progetto è ambizioso ma credo che solo così si possa rilanciare il turismo nella nostra provincia.
Varese è una provincia bellissima, di colline montagne, pianure e laghi, con tanta storia, però allo stato non è concorrenziale rispetto ad altri posti a noi molto vicini e molto più rinomati.
Occorre offrire qualcosa di più e in alternativa alle altre province, qualcosa che possa stimolare gite fuori porta di in giorno, gite scolastiche e offrire supporto ai Comuni interessati già dal turismo.
E l'archeologia industriale e la valorizzazione delle aree industriali dismesse potrebbe anche essere un'occasione per onorare la storia del nostro territorio.
Scatti dalla ex Cartiera Vita Mayer

Scatti dalla ex Polveriera Montedison

1 commento:

derelicta ha detto...

Mi fa piacere che ci sia questa sensibilità per quelle aree abbandonate a sè stesse che hanno molte storie da raccontare. A Milano hanno distrutto tutto quanto potevano radere al suolo. Viaggiando in Centro Europa per questa passione, ho trovato invece un'altra visione, soprattutto in Germania, forse è rispetto per il lavoro e per la vita di coloro che ci sono vissuti dentro e, alcuni, morti.

Un saluto.
www.derelicta.net