venerdì 21 marzo 2008

Barriere architettoniche e handicap, la risposta dell'Assessore

Parlavo qui, mercoledì 19, della mozione sui servizi igienici pubblici per disabili e sulla sollecitazione, tramite la Circoscrizione, all'Amministrazione Comunale di effettuare interventi su alcuni marciapiedi in prossimità degli attraversamenti pedonali nelle zone di grande frequentazione (interventi richiesti a luglio).
Bene, a fronte di un articolo molto pacato con un intervista a me e al Presidente della Circoscrizione1, di Forza Italia, assolutamente concordanti, su La Provincia troviamo anche un'intervista all'Assessore competente.
La copio qui, perchè resti (visto che in rete non è reperibile).
"Quello dei bagni pubblici in città è un problema vecchissimo e la necessità di averli viene segnalata da tempo", spiega l'assessore Gladiseo Zagatto. Il problema è la difficoltà a posizionarli: "Appena troviamo una collocazione c'è qualcuno che si oppone perchè non li vuole vicino".
L'investimento è già a bilancio però.
Dovevamo mettere un migliaio di bagni pubblici per i mondiali di ciclismo e vedremo di installarne una parte in modo definitivo, così non dovremo prendere il caffè o la coca per andare in bagno.
Avete già trovato il posto dove metterli?
Avevamo pensato a Via Bagaini (ndr: una via senza rientranze e con piccoli marciapiedi), ma ci sono state una serie di lamentele. Anche quello sotto alla torre civica non mi piace perchè è un punto di passaggio, anche se si tiene pulito l'odore c'è e non sta bene. Ho proposto di portarlo in piazza Ragazzi del '99, magari dietro ad un angolo meno impattante. Ma anche lì, i proprietari del palazzo si sono opposti. Sono convinto che i bagni vadano installati, manderò un paio di persone in giro per la città per individuare i punti che potrebbero andare. Ma è ovvio che non ha senso dove la città non è frequentata perchè nessuno farebbe due chilometri per andare in bagno.
E su proposte ad hoc per i disabili?
Ho grandissima attenzione per loro e ci confrontiamo continuamente per i lavori in città, ma non si deve usare un problema come l'handicap per motivare alcune richieste, mi sembra sgradevole. E' inutile continuare a chiedersi per ogni dettaglio come possono fare: sono persone normalissime solo che hanno un handicap, bisogna cercare di aiutarli il più possibile ma non si può chiamarli in causa ogni volta che c'è una cosa minima da sistemare. I portatori di handicap non vogliono essere presi in consderazione in questo modo, al contrario prima di tutto vogliono essere considerati normali (ndr: le barriere architettoniche segnalate sono in punti di grande frequentazione, inprossimità di passaggi pedonali e stiamo lavorando, anche per il problema dei bagni, proprio con un'associazione di disabili).
Ci sono progetti in corso per loro?
Sto lavorndo con un non vedente che è anche un amico, per relizzare il percorso protetto dalle stazioni al centro con semafori e marciapiedi appositi. Esiste un problema dei bagni, ma esiste per tutti: scappa a noi come al portatore di handicap, e può farcela sicuramente come noi. Il problema va affrontato in modo serio: è vero che andare in bagno è più difficoltoso per un handicappato, ma è anche vero che difficilmente chi ha un forte handicap va in giro da solo.
(Intervista di f. man. - La Provincia del 21/03/08 pag.14)
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