sabato 19 aprile 2008

Su la testa e rimbocchiamoci di nuovo le maniche

Sono in controtendenza rispetto ai prevalenti umori che sto leggendo in rete tra i vari blogger. C'è chi inveisce (pessima abitudine quella di invocare violenti regolamenti di conti interni, ogni volta che non si è ottenuto il risultato sperato) o alza steccati, c'è chi piange o si cosparge il capo di cenere, c'è chi fa venir fuori la sua vera anima disordinata e da neofascistello, travestita da "persona di sinistra" (ma questo è un discorso sviluppato sull'altro blog in tempi non sospetti).
Per strada la gente che incontro non si capacita del risultato, rivolgendosi a me come dopo una Waterloo.
Forse la forte delusione che percepisco in molti, deriva dal fatto che eravamo tutti caricati come delle molle, e abbiamo sperato in un miracolo. Walter è stato infatti bravissimo a creare l'entusiasmo che ci ha riportato nelle piazze e nei gazebo, facendoci sentire protagonisti e ridando linfa al piacere di fare una politica ragionata, che parte dalla testa e dal cuore e non dallo stomaco. A vedere tutta quella partecipazione abbiamo creduto un po' troppo nella vittoria.
Come già detto, credo però che il 33% nazionale del PD, sia un buon risultato per un partito nato da 6 mesi, con una struttura per niente collaudata e con neanche due mesi a disposizione per fare campagna elettorale.
E diciamolo: con l'immagine che si è radicata negli italiani, del govero Prodi incapace di valorizzare le numerose cose buone fatte, partivamo già svantaggiati.
Ma rimontare di così tanto (a settembre eravamo attestati con 22% di distacco da Bellicapelli), coraggiosamente da soli, dettando noi i tempi e i modi della politica, mi pare comunque un ottimo risultato da cui partire per continuare con ancor più determinazione sulla strada intrapresa.
E poi c'è il dato di Varese che come tante altre città ha dimostrato di rispondere bene nelle urne al PD. La Lega non raddoppia in città, rimanendo il terzo partito.
Certo occorre "aggiustare il tiro" e capire come colmare le evidenti lacune che i flussi elettorali indicano (forte astensione di chi ha votato L'Ulivo nel 2006, poco travaso di voti dal centro, fuga di voti da parte degli elettori della SA verso la Lega), senza incartarsi sul ragionamento per classi o categorie sociali: l'operaio, il mondo cattolico, l'impreditore e via dicendo. Sarebbe un vecchio modo di pensare alla politica.
Così come non concordo sul fatto di scimmiottare la Lega, in questa idea un po' confusa che si sta diffondendo del "PD del Nord". I flussi elettorali ci indicano che non c'è nessun interscambio di elettori tra Lega e PD. Siamo due partiti con un'impostazione sostanzialmente e profondamente diversa e gli elettori l'hanno (menomale) ben capito.
Io sono piuttosto per un "PD per il Nord" (sfruttando anche la struttura "federeale" del partito, che si sta creando con gli statuti regionali), capace, attraverso la base, di individuare la specificità e i problemi del nostro territorio, attenuare le paure e il senso di insicurezza generate ad arte dalle altre forze politiche, dando soluzioni diffuse per il bene di tutti e non a salvaguardia del giardinetto di ciascuno. Così forse argineremo il voto di protesta e gli egoismi territoriali e non solo. E' sicuramente, questa, anche una battaglia culturale. Ma va assolutamente condotta. E la struttura dei Circoli territoriali, creatasi il 28 gennaio, è il modo vincente per affrontarla.
Quindi: su la testa e rimbocchiamoci di nuovo le maniche.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

allora siamo in due
anche io ho già le maniche rimboccate

il mio parere?

1) per noi, occorre tornare in mezzo alla gente
non che non lo si sia fatto a livello locale, tanto è vero che in alcuni collegi provinciali le cose sono andate bene, ma deve essere tutto il partito a farlo
in ogni ambito
il popolo della piazza ci pretende e non possiamo deluderlo di nuovo
2) per voi, vi ho visti per la prima volta tra la gente, bravi, ma credo che il mesasggio debba cambiare
occorre prendere una posizione
ti faccio un esempio: conosco una parte dei tuoi colleghi di partito che è convinta che si vincono le elezioni se si assecondano i palazzinari
può anche essere vero (tralasciando l'etica della politica, ovviamente, che io non tralascio di certo, ma piuttosto sparisco elettoralmente)
ma c'è anche tanta gente che si lamenta del continuo uso e spreco del territorio
non so esattamente da voi, ma da me il territorio coperto da cemento o asfalto lascia ancora spazi liberi per un 15/20%
questo era solo un esempio (potrei parlare anche di scuola pubblica e scuola privata.....) di una "scelta di parte" che chiarirebbe meglio ai vostri elettori il perchè vi si debba votare
l'ambiguità, a mio parere, non paga

lo avrai notato a queste elezioni

togli l'effetto del voto utile, una specie di robin hood alla rovescia, che ha tolto ai poveri (noi) e dato ai ricchi (voi) e il progetto pd, per ora, è una pesante sconfitta

credo che possiate sollevarvi, e noi anche con la presenza tra la gente, ma occorre chiarezza, da entrambe la nostre parti

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo con il tuo commento.
Io sono soddisfatta del risultato elettorale del Pd e del nostro impegno elettorale. Spero solo che i circoli territoriali non siano abbandonati a loro stessi, perchè sono un motore davvero importante per arricchire il contatto con la gente. Nella mia circoscrizione Michele ce l'ha fatta grazie ad un lavoro territoriale (tipico voto porta a porta). E importante parlare con le persone con linguaggio semplice (senza cadere nella burineria leghista) e capire i loro problemi.
Penso che per VINCERE sia necessario un po' di tempo, un buon lavoro territoriale, nonchè un buon ricambio generazionale.
Francesca.

Franci ha detto...

Sono d'accordo con il tuo commento.
Io sono particolarmente soddisfatta dei risultati elettorali del Pd e del nostro impegno nella campagna elettorale.
Nelle mia circoscrizione Michele ce l'ha fatta grazie ad un lavoro territoriale (tipica ricerca del voto porta a porta). Spero solo che i circoli territoriali non siano dimenticati, perchè sono una realtà molto importante vicina al cittadino.
Penso, infatti, che si possa VINCERE solo se si mantiene il contatto con il territorio e, soprattutto, con le nuove generazioni.
La lega è un partito che concentra le sue forze nell'immagine un po' mussoliniana di Bossi e, onestamente, non vedo in loro un grande futuro; mentre il PD è un partito giovane e plurale teso verso il nuovo. Vinceremo, però occorre tempo e voglia di lavorare.

Elisabetta Cacioppo ha detto...

Caro Anto, concordo anch'io sul tuo pinto 2 quando dici che occorre prendere una posizione. E credo che la risposta da dare agli elettori sia proprio quella di rispiegare il perchè di certe "allenaze" nel partito proponendo la nostra ricetta (nata dal confronto tra queste alleanze) ai problemi.
E poi mi auguro che vi possiate sollevare anche voi, che torniate in Parlamento perchè la democrazia ha bisogno anche di voi.

Cara Francesca, ho pubblicato tutti e due i tuoi commenti. Credo molto anch'io nei Circoli. E credo anche,ora che la campagna elettorale è finita, che si possa ritornare a lavorare tutti e quattro insieme e in maniera coordinata per dar supporto ai nostri consiglieri provinciali, comunali e di circoscrizione. A presto e grazie per il tuo passaggio qui :-)