giovedì 27 marzo 2008

Bike Sharing: la Provincia può creare rete

Anche se questo non è il momento più adatto per ammalarmi, la febbre che mi costringe a letto mi ha permesso stamattina di dedicarmi un po' alle notizie in rete sulle novità in tema di Bike Sharing.
Ho trovato così un'ANSA interessante (qui) sullo "stato dell'arte in Italia" scoprendo che i campioni della bici condivisa sono i Comuni del Nord, malgrado la conformazione geografica e le condizioni del tempo non sempre favorevoli.
Addirittura poi, scopro che la Porvincia di Milano, tramite l'Assessorato alla Mobilità Ciclabile, ha istituito un nuovo servizio di Bike per i lavoratori: si tratta di una concessione in comodato d'uso di una quarantina di biciclette per i percorsi da casa al lavoro e da una sede all'altra dei vari uffici provinciali.
Come scrivevo su Varesepolitica.it (qui), credo che intercettare parte degli spostamenti urbani ed extraurbani di piccolo e medio raggio (che sono poi quelli con maggiore incidenza sui problemi di viabilità), facendoli convergere sui mezzi a due ruote a pedali, possa effettivamente contribuire a ridurre il traffico oltrechè avere effetti benefici sull'ambiente e sulla nostra salute.
Considerato poi che molti Comuni si stanno attrezzando per il Bike Sharing (ad esempio Milano), potenziando altresì altri servizi, come parcheggi per bici e corsie preferenziali, e che importanti piste ciclabili stanno per essere realizzate (si pensi alla Pedemontana Ciclabile), sarebbe interessante se anche la Provincia di Varese, si attivasse e contribuisse a fare "rete" in Lombardia.
Penso infatti a convenzioni con gli enti di trasporto pubblico: una volta incentivato l'uso della bici e magari anche il Bike Sharing nelle città della provincia, si potrebbe creare convenzioni con altri enti, per cosentire ad esempio, ad un abitante della provincia di Varese, di arrivare in stazione del treno o dell'autobus, con la bici ed una volta giunto nella città di destinazione, consentirgli di noleggiare una bici per recarsi dove deve. E il tutto contenendo i costi di abbonamento per l'intero servizio.
La bicicletta può contribuire effettivamente, unitamente ad altre soluzioni, a rendere la viabilità migliore, diventando anche una battaglia "culturale" diretta a riacquistare tempi più umani e piacevoli. Perchè non provarci? Io, se dovessi essere eletta, ci proverò, portando il Bike Sharng dalla Circoscrizione 1 in Provincia, insieme ad altre idee per incentivare l'uso delle due ruote a pedali.

(Ah, dimenticavo: il 6 aprile il PD Lombardia organizza "democratici in sella")

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