Leggo qui la lettera del Sindaco di Varese, a proposito della vicenda di Anna, la giovane marocchina pestata da un gruppo di coetanee al grido di "marocchina di m..." nell'indifferenza generale dei passanti, e provo profonda delusione e sconcerto.
Non solo infatti la presa di posizione arriva dopo parecchi giorni di assordante silenzio da parte sua ma fa l'offeso e riduce il fatto ad un mero litigio per "ragioni di cuore" tra due ragazzine.
E pur accusando di strumentalizzazione chi s'è indignato per l'accaduto, prosegue contraddicendosi e strumentalizzando lui stesso la vicenda, dicendo che le posizioni di chi vede nel fatto fenomeni preoccupanti (peraltro in linea con quanto di grave sta accadendo in Italia in merito ai fenomeni di razzismo, bullismo e disorientamento dei giovani) sono solo per "gelosia", per il successo della Lega, forza politica che ha avuto sempre a cuore la democrazia e la libertà,"cosa che Veltroni non può dire con altrettanta sicurezza del suo passato comunista".
Potrei far presente al Sindaco che la parola "comunista" è un po' demodè e non fa più paura a nessuno qui in Italia e che comunque io (come tanti in passato iscritti al PCI) non ho mai sostenuto o condiviso le idee antidemocratiche di Stalin o Mao. O fargli presente che tra i padri della nostra Carta Costituzionale, dalla Lega tanto disprezzata, ci sono anche i comunisti, i comunisti italiani, quelli che hanno contribuito a liberare l'Italia e a farne una democrazia.
Potrei anche ricordare al Sindaco i "democratici e distensivi" manifesti del suo parito politico ( qui qui qui alcuni esempi) o le dichiarazioni "coerenti democratiche e distensive" di alcuni esponenti del suo partito (qui qui e qui alcuni esempi) o ancora dei provvedimenti proposti e votati dai loro rappresentanti in Parlamento diretti a tutelare la democrazia ( qui la conta al 15/10/08 di Gianni Barbacetto; qui qualcosa sulla legge elettorale).
Ma vorrebbe dire scendere sul suo stesso piano e fare il suo gioco: distogliere l'attenzione sul vero problema.
In Italia e a Varese OGGI il razzismo esiste ed è un fenomeno preoccupante.
Basta guardarsi intorno e ascoltare ciò che la Lega (e da ultimo i rigurgiti neofascisti di alcuni gruppi), con i suoi messaggi, ha generato nel sentire della gente comune: il dilagare dell'ossessione per l'extracomunitario, dell'insicurezza come sentimento soggettivo e non oggetivo.
O basta provare a vedere che accade nell'incontrollato virtuale, connettendosi anche solo a Facebook e digitare nel motore interno di ricerca "rom", "zingari" "immigrati". Se ne vedranno delle belle. Ad esempio il gruppo "crociati anti islam", "+rum - rom", "secessione ora e subito", " in memoria di Joerg Heider", per citarne alcuni a cui hanno aderito consiglieri comunali del suo partito.
Quest'aria che si respira non è roba da sottovalutare. E mi aspetterei dal sindaco di una città, un intervento un po' più attento e responsabile sull'evoluzione della società italiana e varesina, visto che lui rappresenta tutti i cittadini e non solo i leghisti.
Non solo infatti la presa di posizione arriva dopo parecchi giorni di assordante silenzio da parte sua ma fa l'offeso e riduce il fatto ad un mero litigio per "ragioni di cuore" tra due ragazzine.
E pur accusando di strumentalizzazione chi s'è indignato per l'accaduto, prosegue contraddicendosi e strumentalizzando lui stesso la vicenda, dicendo che le posizioni di chi vede nel fatto fenomeni preoccupanti (peraltro in linea con quanto di grave sta accadendo in Italia in merito ai fenomeni di razzismo, bullismo e disorientamento dei giovani) sono solo per "gelosia", per il successo della Lega, forza politica che ha avuto sempre a cuore la democrazia e la libertà,"cosa che Veltroni non può dire con altrettanta sicurezza del suo passato comunista".
Potrei far presente al Sindaco che la parola "comunista" è un po' demodè e non fa più paura a nessuno qui in Italia e che comunque io (come tanti in passato iscritti al PCI) non ho mai sostenuto o condiviso le idee antidemocratiche di Stalin o Mao. O fargli presente che tra i padri della nostra Carta Costituzionale, dalla Lega tanto disprezzata, ci sono anche i comunisti, i comunisti italiani, quelli che hanno contribuito a liberare l'Italia e a farne una democrazia.
Potrei anche ricordare al Sindaco i "democratici e distensivi" manifesti del suo parito politico ( qui qui qui alcuni esempi) o le dichiarazioni "coerenti democratiche e distensive" di alcuni esponenti del suo partito (qui qui e qui alcuni esempi) o ancora dei provvedimenti proposti e votati dai loro rappresentanti in Parlamento diretti a tutelare la democrazia ( qui la conta al 15/10/08 di Gianni Barbacetto; qui qualcosa sulla legge elettorale).
Ma vorrebbe dire scendere sul suo stesso piano e fare il suo gioco: distogliere l'attenzione sul vero problema.
In Italia e a Varese OGGI il razzismo esiste ed è un fenomeno preoccupante.
Basta guardarsi intorno e ascoltare ciò che la Lega (e da ultimo i rigurgiti neofascisti di alcuni gruppi), con i suoi messaggi, ha generato nel sentire della gente comune: il dilagare dell'ossessione per l'extracomunitario, dell'insicurezza come sentimento soggettivo e non oggetivo.
O basta provare a vedere che accade nell'incontrollato virtuale, connettendosi anche solo a Facebook e digitare nel motore interno di ricerca "rom", "zingari" "immigrati". Se ne vedranno delle belle. Ad esempio il gruppo "crociati anti islam", "+rum - rom", "secessione ora e subito", " in memoria di Joerg Heider", per citarne alcuni a cui hanno aderito consiglieri comunali del suo partito.
Quest'aria che si respira non è roba da sottovalutare. E mi aspetterei dal sindaco di una città, un intervento un po' più attento e responsabile sull'evoluzione della società italiana e varesina, visto che lui rappresenta tutti i cittadini e non solo i leghisti.
2 commenti:
In questo momento sono in ufficio con una famiglia africana di 3 persone e una cinese di 5 persone e stiamo mangiando tutti insieme dei cioccolatini che arrivano dall'Ucraina.
Inviterei volentieri anche il sindaco fontana così gli faccio spiegare cos'è il razzismo!
Fontana si sarebbe dovuto scusare con la ragazza aggredita, anziché far finta di niente e poi chiedere le scuse di Veltroni. Che schifo.
ciao Elisabetta!giustissimo ciò che scrivi.
molti ragazzi sono scandalizzati e molti vogliono anche reagire.
Sabato verso le 16 saremo in p.zza montegrappa per dimostrare che la vera integrazione sta nell'integrazione.
Se sei libera mi farebbe piacere che tu partecipassi.
andrea
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